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UFO: La storia segreta

Ultimo Aggiornamento: 12/01/2009 17:37
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12/01/2009 17:37

UFO: La storia segreta
Di Alessandro Cacciatore

Esiste una storia sugli UFO che è possibile trovare facilmente su ogni buon libro di ufologia, una letteratura molto ampia e piena zeppa di informazioni per comprendere quante cose ci vengono nascoste. La storia ufficiale degli UFO pero’, dovrebbe essere retrodatta di alcuni anni, quando il mondo scoprì per la prima volta misteriosi razzi fantasma nei cieli dell’Europa. A questo punto, la reale storia dell’ufologia, grazie alle ufficiali e segrete inchieste militari e dei relativi cover-up (insabbiamenti) viene spostato nel Vecchio Continente, e non già nel Nuovo, a Roswell.
I “Flap” che in gergo ufologico significano ondata di avvistamenti, fu segnalata nella storia ufficiale degli UFO fin dal 1947, data ufficiale della nascita del fenomeno quando Kenneth Arnold avvisto’ nei pressi del monte Rainier nello stato di Washington nove oggetti alati che si spostavano in formazione, ad una velocità di almeno 1.900km/h. In quello stesso anno si regisitrarono in America centinai di avvistamenti di misteriosi oggetti volanti insoliti. Le altre ondate ufficiale avvennero nel 1952, 1954 in ogni parte del mondo, non solo quindi negli Stati Uniti.
Nel 1974 e nel 1978 il flap avrebbe colpito l’Italia con centiani di avvistamenti di ogni tipo diverso. Ma nella nostra inchiesta sulla storia meno conosciuta degli UFO, dobbiamo spostarci a qualche anno prima, cioè agli avvistamenti dei misteriosi razzi fantasma che avevo accennato in precedenza. Tra il 1940 ed il 1946 la Svezia fu colpita da un flap in piena regola e che aveva interessato anche tutto il resto dell’Europa. La Svezia quindi aveva organizzato una massiccia rete di sorveglianza aerea, per dare la caccia ai misteriosi velivoli che violavano lo spazio aereo.
Come sempre accade quando si tratta di UFO. Già all’inizio del fenomeno quindi, vennero fatte le cose in grande. Centinai di posti di osservazione, gestiti dai militari, scrutavano il cielo per individuare i misteriosi razzi o fuso volanti, che sfrecciavano ogni giorno ad incredibile velocità sulla città. La Svezia era sicura che questi razzi fantasma, fossero in realtà delle armi segrete germaniche, e subito ribattezzata dalla stampa di Stoccolma come le cosidette “V-3”.
Le V-3 avevano sorvolato le città svedesi nell’estate del 44-45, ma misteriosamente non cadevano al suolo esplodendo, come accadeva di solito.
Semplicemente, questi oggetti si limitavano a sorvolare il cielo delle città. Negli archivi della Difesa, si trovarono catalogati ben 16.000 segnalazioni o forse di più, segno che il fenomeno venne avvistato quasi da tutti, dove pero’ circa 5.890 delle quali non identificate. Nel Gennaio del 45 pero’ Stoccolma attacco’ Berlino.
I Svedesi erano infatti sicuri che le V-3 arrivarono dalla vicina base di Peenemunde. Ma fu una valutazione sbagliata, in quanto l’ondata di avvistamenti interesso’ anche gli altri paesi, inclusa l’Italia. Il Corriere della Sera del 19 settembre 1946 scrisse: «Un altro fenomeno simile a quello registrato l’altra sera alle 22 nel cielo di Modena si è verificato a Imola alle 19:34. Un bolide infuocato ha descritto una breve parabola lasciando una scia luminosa di fuoco. Poichè a quell’ora c’era ancora una discreta luminosità, si ritiene che non si tratti di una delle solite meteore frequenti nelle notti estive. Ancora non è possibile stabilire la natura effettiva del bolide».
Due giorni prima invece, il Corriere aveva parlato di un siluro volante, avvistato nei cieli di Belgrado. Durante l’avvistamento, i testimoni non udirono nessuna esplosione, né durante l’avvistamento, né dopo la scomparsa della presunta bomba volante. «Misteriosi proiettili volanti sono stati osservati più volte nel corso di molti mesi nei cieli della Svezia». Lo stesso giornale avrebbe scritto, il 21 settembre: «Misteriose meteore anche nei cieli africani, sopra i distretti occidentali dell’Africa settentrionale. Vengono descritte come globi gialli con lunghi filamenti di fiamme e una luce giallastra in coda».
Otto giorni dopo, il meteorologo, il Professor Filippo Eredia, affermava che i misteriosi oggetti volanti non erano altro che meteore, una spiegazione non sono assolutamente sbagliate, ma che non convinsero nessuno. Purtroppo le descrizioni della stampa erano tutte differenti, e questo contribui alla nascita della psicosi dell’arma segreta, pensando che potesse nascere una guerra. Più tardi pero’, ci fu un’importante novità: un documento top-secret inviato il 4 Settembre 1946 da una spia che si firmava con lo pseudonimo di “Mr.Lyon, inviava il documento presso il Dipartimento di Stato Americano, indirizzata al responsabile dell’ufficio, Jack Morgan.
La relazione diceva: «Sebbene 800 segnalazioni» diceva il documento «siano già state ricevute ed altre ne stiano arrivando, gli svedesi non hanno ancora delle prove definitive. Rapporti dettagliati sono stati inviati a Washington dai nostri militari e dai distaccamenti navali.
Un mio informatore personale è convinto che la Russia stia sperimentando un’arma segreta. Ha promesso di avvisarmi se verrà scoperto qualcosa di concreto…». Se ora ci spostiamo ancora qualche anno in dietro, possiamo constatare che molti avvistamenti di UFO vennero segnalati soprattutto nell’Italia del Ventennio, in modo particolare a Milano e nel resto della Lombardia.
I primi avvistamenti risalgono al 1933, quando a seguito di uno schianto o atterraggio di un velivolo sconosciuto (molto probabilmente un disco volante), Mussolini aveva segretamente creato un suo personale gruppo speciale, dedito alle indagini su queste misteriose segnalazioni. Il gruppo segreto venne chiamato “Gabinetto RS/33”, con sede all’Università La Sapienza di Roma, comandato formalmente dal Fisico Guglielmo Marconi, e dal suo vice, l’astronomo Gino Cecchini. Il gruppo cercava in tutti i modi di stabilire la natura dei misteriosi velivoli non convenzionali schedati.
Questi oggetti misteriosi, avevamo un tempo anche allarmati gli Americani, qualche anno dopo della storia degli “UFO di Mussolini”, precisamente a partire durante la seconda guerra mondiale. Questi oggetti di forma sferica, denominati “Foo-Fighters”(caccia di fuoco) erano di colori svariati, che andavano dal bianco, al rosso, all’arancione, seguivano gli aerei Americani e quelli alleati per tutto il tempo dell’esercitazione, come se studiassero le loro tipologie di volo.
A prova di queste altre segnalazioni ci sono testimonianze dei piloti militari, e svariate fotografie che ritraggono questi oggetti sferici o circolari vicino alle code degli aerei o ai lati. Alcune volte i militari hanno aperto il fuoco contro i Foo, per paura che potessero essere ostili, ma non successe mai niente, e fu come se i proiettili rimbalzassero contro gli oggetti, senza il minimo danno.
Ma questi oggetti non avevano mai avuto reazioni ostili, si limitavano a seguire gli aerei per brevi tratti e poi allontanarsi a notevole velocità e sparire. Gli Americani riguardo queste strane segnalazioni, puntarono il dito contro i Tedeschi avvermando che fossero armi segrete, ma sappiamo oggi che anche i Tedeschi avevano avuto “incontri ravvicinati” con i foo, il che portava a significare che nessuno delle due parti, sia Americani che Tedeschi, compresi ance gli alleati, non c’entravano assolutamente niente con quei misteriosi oggetti volanti.
I foo erano stati anche fotografati sopra Los Angeles il 24 Febbraio del 1942, qualche anno prima quindi della nascità ufficiale del fenomeno foo-fighters. A seguito dell’avvistamento su Los Angeles, venne inviato un rapporto dal generale dell’USAF,Marshall , al Presidente, ed in molte altre occasioni. A lungo si è pensato che anche gli inglesi avessero recuperato del materiale fotografico, ma una serie di immagini divulgate dalla stampa ufologica degli anni Novanta sono risultate essere delle contraffazioni ricavate da un film di guerra.
In poche parole, tutti davano la colpa allo schieramento nemico della contro parte, ma in realtà nessuno era il vero “colpevole”. La smentita russa avrebbe aumentato nuove dicerie, dalle V-2 americane sfuggite al controllo ai “globi di aria elettrizzata” prodotti dalle esplosioni nucleari. Un insieme di teorie inutili e senza fondamento logico, che constrinse nientemeno che David Lienthal, il presidente dell’AEC (Atomic Energy Commission) che infatti aveva molto a che fare con il fenomeno degli UFO, in quanto in quegli anni come stiamo vedendo, si vedeva la teoria delle armi nucleari. Così Lienthal rumpe il silenzio, e dichiaro’ alla stampa: «Non posso permettere a chicchessia dì esprimere pareri e dire simili sciocchezze!».
In realtà anche i Russi guardavano con occhio interessato al fenomeno degli UFO. A metà Marzo del 1950 una grande ondata di avvistamenti, aveva interessato tutto il mondo, dall’Italia all’America, dal Portogallo al Messico. La notizia veniva anche riportata sui giornali del giorno 22. Ed ecco che, tre giorni dopo, l’URSS scese in campo, e spedì segretamente nell’Europa occidentale uno dei suoi uomini migliori, il maresciallo Von Paulus, proprio il militare nazista che si era arreso ai russi durante la battaglia di Stalingrado. Quindi furono tantissime le indicazioni, che ci fanno pensare che non solo Von Paulus fosse diventanto una spia dei russi, ma che avesse perfino inviato dei documenti top-secret riguardo le “V-7”, cioè dei prototipi aerei a forma molto simile ai dischi volanti, studiati dai nazisti in totale segreto durante la seconda guerra mondiale, dopo che Hitler seppe della creazione ed esistenza del Gabinetto RS/33 capitanato dal suo alleato, il Duce. Fatto sta che, nel ’50 l’ex nazista venne infiltrato nella Germania francese, per riferire di una misteriosa ondata di avvistamenti. Il 4 agosto del 1950 infatti, egli scrisse al colonnello Mildred, dicendo queste testuali parole: «dal 3 luglio oggetti rotondi sono stati segnalati sopra l’impianto AEC di Hanford. I jet dell’Air Force hanno tentato l’intercettazione con risultati negativi. L’AEC ha confermato che le indagini continuano».
Questo ci porta a capire che I Russi volevano sapere tutto, ma proprio tutto sulle indagini segretissime degli Americani riguardo il fenomeno degli UFO. Molte informazioni sono oggi disponibili grazie al più famoso ricercatore ufologico del mondo, Joseph Allen Hynek, considerato il nostro “padre”, per noi che ci occupiamo di ufologia. Hynek fu già consulente del progetto “Sign” per studiare gli UFO durante gli anni 50. Hynek passo’ da uno stato di totale scetticismo, a totale possibilista del fenomeno. Hynek fondo’ poi un suo personale gruppo ufologico privato a Evanston, dove senza condizionamento politici e di insabbiamenti, avrebbe potuto studiare, con totale sicurezza il fenomeno, usufruendo della collaborazione di un collegio di scienziati, mossi come lui dal “sapere”, sparsi per il mondo. La sua serietà e professionalità sono simbolo di una vera competenza scientifica senza precedenti, riguardo il fenomeno degli UFO.
Grazie ad Hynek, abbiamo ora le famosi terminologie, come: incontri ravvicinati. Caso-radar visuale, luce notturna, disco diurno, effetti fisici ed altro. Hynek era astronomo, professore della Northwestern University, già direttore aggiunto dello Smithsonian Astrophisycal Observatory di Cambridge, direttore del centro di ricerca astronomica Lindheimer.
La sua fama va riconosciuta come un tributo agli oltre vent’anni passati come consulente scientifico dell’USAF a studiare i dischi volanti. Autore di tre interessantissimi libri (The UFO experience, 1972; Rapporto sugli UFO, 1977; UFO realtà di un fenomeno, 1975 in collaborazione di Jacques Vallèe). Hynek era profondamente convinto che l’Ufologia dovesse diventare un interesse scientifico a livello internazionale. E lo dichiaro’ così: «Quando l’annosa questione degli UFO troverà finalmente una risposta, sono convinto che si mostrerà essere non solo un piccolo passo in avanti nel cammino dell’uomo e della sua scienza, ma un vero e proprio poderoso quanto inatteso balzo quantico in avanti».
Per questo motivo il convertito Hynek non sopportò le ingerenze dei debunkers (insabbiatori) governativi. «Ricordo la mia delusione quando, in occasione di una mia visita all’Università del Colorado, dopo solo due settimane dall’inizio delle ricerche, uno dei membri indicò su una lavagna quale forma avrebbe dovuto assumere il rapporto conclusivo, quali avrebbero dovuto essere i titoli dei vari capitoli, quanto spazio dovesse occupare ognuno di essi. Dal suo atteggiamento capì quali sarebbero stati il tono e il contenuto del rapporto».
E per quanto riguarda gli uomini dei servizi segreti disse: «Conosco il loro compito. Era stato ordinato loro di non spaventare il pubblico, di non smuovere le acque e l’ho sperimentato coi miei occhi. Quando si trovano di fronte ad un evento che non sono in grado di spiegare, e ce ne sono parecchi, fanno il punto della situazione escludendo i media. Sì, è così. Quando gli avvistamenti sono molto difficili da screditare, essi fanno letteralmente i salti mortali per lasciare fuori i media.
E’ questo il loro compito, per giusto o sbagliato che sia: evitare che la gente possa restare coinvolta…». Per evitare poi che informazioni vitali sugli UFO potessero uscire fuori al pubblico, tramite una fuga di notizie, il Pentagono invento’ delle multe salatissime(circa 10.000 dollari) e diversi anni di galera (circa 10 anni) per tutti i militari che avrebbero raccontato dei loro avvistamenti, o di informazzioni classificate top-secret sugli UFO. Per questo molti funzionari ora in pensione, definirono i loro anni passati di lavoro come “un incubo”. Questa procedura si chiamava Janap 146.
La CIA (Central Intelligence Agency) avrebbe provveduto poi, servendosi di posti strategicamente scelti per screditare il fenomeno, come le redazioni dei grandi giornali, che con questo avrebbero potuto controllare le fuori uscite di notizie sugli UFO, e decidere quali far pubblicare, e quali no, ovviamente analizzando con cura le prove che c’erano negli articoli di giornali. Si sarebbero poi serviti di infami scienziati che intrufolandosi come vere e proprie spie, dentro le più prestigiose accademie scientifiche, avrebbero sparato a zero sugli UFO, e su ogni tipo di testimonianza che sarebbe arrivata col tempo.
Infatti la tattica non era tanto quella di negare il fenomeno, in quanto forse era impossibile, ma era quella di screditare gli UFOtestimoni, affermano che fossero solamente poveri drogati, pazzi mentali, visionari, o ubriaconi, senza un apice di attendibilità. Se questo non bastava, si passava alle minacce in stile mafioso, e perfino all’omicidio. Ne è una prova il caso Frank Edwars, un notissimo giornalista Americano che faceva importanti ed attendibilissime inchieste esplosive sugli UFO. Questo era solito invitare persone di altissima attendibilità, come alti ufficiali militari e piloti delle Forze Armate.
Questo fece smuovere gli organi più alti della CIA, che passarono subito all’attacco. Risultato? Frank Edwars venne trovato cadavere. Ma si dovette aspettare gli anni 60, che l’Ufologia inizio’ a piangere i suoi pionieri. Infatti dal 1967 fu la volta di Richard Church e Arthur Bryant, quest’ultimo noto per un clamoroso avvistamento di UFO sopra Scoriton. «Una tecnica della CIA, in certi anni, consisteva nell’omicidio politico» commentò nel luglio 1994 il parlamentare Mario Capanna a Raiuno. Qualche anno prima, precisamente nel 1962, moriva anche Wilber Smith, capo del progetto canadese Magnet, poco dopo aver rivelato l’esistenza di un organo supersegreto sovragovernativo degli USA.
La morte di Smith fu pero’ preceduta da Edward Russell, investigatore dissociato dalla menzogna del progetto Blue Book. Il Blue Book infatti era un progetto statunitense finanziato dall’USAF per investigare sulle segnalazioni degli UFO. Una analoga morte, fu anche quella dell’inglese Waveney Girvan, fondatore della Flyng Sourcer Rewiew. Agli inizi del 1968 tocco’ ad Olavo Fontes, che investigo’ su un misterioso caso di un UFOcrash (schianto di un UFO) ad Ubatuba, in Brasile.
La morte di Fontes, fu seguita dal generale francese Ailleret, quattro giorni dopo aver annunciato di voler aprire una serie inchiesta di studio sui dischi volanti. Nel 1971 ci lasciava poi James McDonald, trovato suicida in pieno deserto dell’Arizona. Che l’argomento sia stato top-secret fino a poco tempo fa, quando finalmente un po’ di nebbia si è diradata lo confermo’ un agente di San Antonio, con un meno al direttore dell’FBI J.Hedgar Hoover, in data 31 gennaio 1949: «…il soggetto delle aeronavi non identificate o dischi volanti è considerato dall’Esercito e dall’Aviazione come top secret, con un livello di segretezza addirittura superiore a quello della bomba atomica».

Bibliografia:

Gli UFO e la CIA – Di Alfredo Lissoni
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