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il gabinetto RS/33 A cura di Marino Filippo.

Ultimo Aggiornamento: 12/01/2009 20:55
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12/01/2009 20:20



IL GABINETTO RS/33
A cura di Marino Filippo


Fino a poco tempo fa, si pensava che il primo UFO crash della storia moderna si fosse verificato presso la località di Roswell nel Nuovo Messico, il 2 luglio del 1947, e che la “ nascita “del
fenomeno sia da imputare all’avvistamento compiuto sui monti Rainier dal pilota civile Kenneth Arnold nel medesimo anno.
Fino ad allora erano gli americani a detenere questo importante primato.

ADESSO SAPPIAMO CHE NON E’ COSI’!

Nel 1933, a seguito di una serie di avvistamenti misteriosi segnalati all’OVRA ( polizia segreta fascista ) da diverse fonti sia militari che civili, Mussolini (Foto1a), Galeazzo Ciano e Italo Balbo fondarono per proposta di Giovanni Gentile ( fondatore nel 1923 del CNR ) un ufficio segreto denominato GABINETTO RS/ 33 (dove RS sta per ricerche speciali e 33 corrisponde l’anno di fondazione ) in forza presso l’università La sapienza di Roma, avente come scopi lo studio dei VNC ( velivoli non convenzionali, gli odierni UFO ).Tra i molteplici avvistamenti avvenuti nel 1933 figura un presunto UFO crash avvenuto sui cieli di Milano in data imprecisata. L’oggetto sarà recuperato dall’OVRA capitanata da Arturo Bocchini, e nascosto all’interno di una fabbrica della Marchetti sita a Vergiate in provincia di Varese, quest’ ultima sarà bombardata durante la guerra.Si ritiene però che l’oggetto non sia stato distrutto, perché inviato ai nazisti nel 1940 per ragioni sconosciute.La commissione raccolse materiale informativo dal 1933 al 1940, ma continuò ad operare anche dopo questa data, forse sotto la direzione nazi-fascista. Capitanata formalmente dal Senatore Guglielmo Marconi, in sua vece l’astronomo Gino Cecchini e da un certo dottor Ruggero Costanti Cavazzani (pseudonimo ), la commissione godette delle migliori menti del regime.


CITIAMONE QUALCUNO

Filippo Bottazzi chirurgo è biologo sperimentale presso l’università di Napoli.
Gaetano Arturo Crocco ingegnere aeronautico è fondatore della società italiana Razzi e teorizzatore della colonizzazione spaziale.
Romualdo Pirotta botanico presso l’università La Sapienza di Roma.
Francesco Severi matematico è docente prima presso La Sapienza di Roma poi alla pontificia Accademia delle Scienze.
Giancarlo Vallauri docente di elettrotecnica e ferromagnetismo presso l’Accademia dei Lincei.
Francesco Giordani chimico dell’università di Napoli.
Dante De Blasi medico igienista, è docente alle università di Napoli e di Roma e che nel 1942 fece parte della Pontificia Accademia delle Scienze.
Luigi Cozza referente del Duce è presidente del consiglio superiore dei lavori pubblici.

Durante questi sette anni di attività, il GABINETTO RS/ 33 fece uso di una serie di “ basi” sparse in tutto il territorio Italiano chiamati “ semafori di osservazione “ avente come scopo l’individuazione di velivoli non convenzionali o di contrabbando in entrata sul territorio Italiano.
Secondo le procedure stilate dal GABINETTO RS/ 33, al seguito dell’intercettamento di un velivolo non convenzionale, veniva inviato un telegramma al Senato e al Duce, il quale autorizzava il decollo dei caccia, ed ad un eventuale abbattimento del velivolo.

L’intera esistenza del GABINETTO RS /33 fu svelata nel 1978, quando il presidente del CUN (Centro Ufologico Nazionale ) Roberto Pinotti (Foto1c), e il professor Alfredo Lissoni (Foto1d) membro del consiglio direttivo del medesimo centro ricevettero da fonte anonima ( mister x ) tre telegrammi dell’agenzia di stampa Stefani ( l’ANSA di allora ) in cui si citava l’esistenza del gruppo segreto e una serie di dati inerenti a quest’ ultimo.


- I FILES FASCISTI - I TELEGRAMMI DELL’AGENZIA STEFANI -



Questi sono i testi di due dei tre telegrammi.

La data è il 13 giugno 1933. Il telegramma porta l’intestazione “Ufficio telegrafico di Milano “ e la dicitura “ Riservatissimo – lampo – priorità su tutte le priorità “. Come mittente reca la voce prestampata “Agenzia Stefani “.

IL TESTO

1° D’ordine personale del Duce disponesi assoluto silenzio su presunto atterraggio su suolo nazionale at opera aeromobile sconosciuto stop Confermasi versione pubblicanda diffusa dispaccio Stefani odierno – stop –idem versione anche at personale e giornalisti stop previste pene per trasgressori fino at deferimento tribunale sicurezza dello stato stop per immediata conferma ricevimento stop direzione affari speciali.

Il secondo telegramma della direzione affari speciali conferma che un’ora dopo la dipanazione del primo telegramma le potenti macchine della censura del regime cominciarono ad operare con la tempestiva solerzia di ogni volta.

2° D’ordine personale del Duce disponesi immediato dicesi immediato arresto diffusione notizia relativa at aeromobile natura et provenienza sconosciuta di cui at dispaccio Stefani data odierna hore 7 et 30 stop disponesi istantanea rifusione eventuali piombi giornalistici recanti detta notizia stop previste max pene per trasgressori fino at deferimento tribunale sicurezza dello stato stop dare immediata conferma del ricevimento stop.

I telegrammi portavano tutti un'unica sigla, quella che parve come una “f “, la stessa “f” che capeggia su di una busta intestata “Senato del regno “e fatta arrivare agli ufologi Pinotti e Lissoni ove è scritto a stampatello: ”Riservatissimo (sottolineato) a mani da S.E. Galeazzo Ciano”.
Secondo alcune fonti, l’oggetto sarebbe stato ceduto ai nazisti nel 1940 .Quest’ ultimi avevano già progettato nel 1933 un velivolo denominato “ ala volante Horten” ideato da due ufficiali nazisti, Walter e Reimar Horten.Costruito nel 1936 a Cologna ne furono testati i successivi sviluppi a Goettingen nel 1944. Alla fine del conflitto il velivolo Horten cadde in mano degli Americani che lo nascosero presso la base di Silver Hill, nella Maryland. Grazie agli studi nazi-fascisti gli Americani realizzarono nel 1947 l’ala volante Nortrop e successivamente lo Stealth. L’altro velivolo realizzato dai nazisti è conosciuto con il nominativo di V- 7 costruiti nel 1941. La conferma della esistenza di tali velivoli è stata confermata pubblicamente negli anni cinquanta da diversi personaggi che hanno preso atto agli esperimenti, dal pilota Rudolph Schriever, la cui V-7 fu testata a Praga il 14 agosto 1945, all’ingegnere milanese Giuseppe Belluzzo, che ammise di aver costruito velivoli discoidali, ad Andrea Epp, ingegnere del Reich che costruì un “minidisco” presso Bremerhaven nel 1943 e che nel maggio del 1969 ne avallo la ricostruzione alla fiera di Padova.Come è logico pensare, se tali velivoli sarebbero diventati operativi, le sorti della guerra sarebbero state tutt’altro che diverse, in effetti, l’operatività dei velivoli non divenne effettiva per l’invasione della Germania da parte della Russia, quest’ ultimi conquistata la cancelleria di Berlino sottrassero alcuni progetti. Nel 1990, infatti, ammisero di aver dato atto ad un progetto di un UFO terrestre battezzato EKIP costruito presso la base di ULIANOVSK. Anche gli Americani proseguirono su questa strada come dimostrato dal progetto AVRO CAR, è un’insolita coincidenza che a guerra finita, la CIA si impossessò degli stabilimenti di Vergiate. Anche L’Italia, basandosi sui studi condotti dallo stesso GABINETTO RS /33, prova a realizzare dei velivoli “terrestri”, si tratta forse di retroingegneria aliena ? i progetti realizzati furono il VERTIJET, un velivolo a decollo verticale, simile “all’esoscheletro” di un disco volante, e l’ala volante, un idrovolante di grandi dimensioni senza coda ideato dal progettista Giovanni Pegna.

DEATH RAY PROJECT
La leggenda vuole che durante la seconda guerra mondiale L’Italia fascista metterà a punto un’arma chiamata “raggio della morte” avente la capacità di spegnere o di incenerire in motori dei velivoli o veicoli nemici .A sviluppare questa micidiale arma sarà il Senatore Guglielmo Marconi (presidente del GABINETTO RS/33 ) il quale si rifiutò di cederne il brevetto per una crisi esistenziale, in effetti, negli ultimi anni Guglielmo Marconi divenne estremamente religioso tanto che, preso da uno scrupolo di carattere umanitario chiese consiglio al Papa il quale lo esortò dal rivelare un’arma così distruttiva. Marconi, turbatissimo riferì dei suoi problemi esistenziali e dell’udienza papale direttamente al Duce la quale gli disse che la scoperta poteva essere fatta da altri ed usato contro di noi, contro il suo popolo; e per rassicurarlo continuò dicendo che il raggio sarebbe stato usato solo come ultima risoluzione, credeva di poterlo convincere invece Marconi portò i segreti delle sue scoperte con sé, fino alla morte. Da quel momento temetti che la mia stella incominciasse a spegnersi, disse in fine il Duce. La maggior parte degli storici e degli scienziati esprime un giudizio “parzialmente” scettico in merito alla legenda del raggio della morte, si pensa, infatti, che si tratti di una bufala propagandistica messa in giro da Mussolini; secondo lo storico Ugo Guspini dietro questa leggenda si sarebbe celata la costruzione del RADAR, per Antonio Spinosa era invece un’arma in grado di carbonizzare le persone, per lo storico Bruno Gatta le prove dell’esistenza del raggio della morte si troverebbero in un ultimo documento mussoliniano datato 20 marzo 1945, si tratta di un’intervista alla presenza del giornalista Ivanoe Fossani, nell’isoletta di Trimefione, nella Garda, di fronte a Gargnano.Quella sera tra le tante cose si parlò anche degli ultimi esperimenti di Marconi al quale il Duce assistette.

-DESCRIZIONE DELL’ESPERIMENTO-

1° Sulla strada di Ostia, ad Acilia, ha fermato i motori delle automobili, delle motociclette e dei camion .2° L’esperimento è ripetuto sulla strada di Anzio con gli stessi risultati. 3° Ad Orbetello due apparecchi radiocomandati furono incendiati ad oltre duemila metri di altezza.

Fonte:UFO notiziario/archivi nazionali Milano.

12/01/2009 20:55

Bravo Filippo, articolo molto scorrevole e dettagliato, ben riassunto, ma che comunque coglie i punti più salienti dei cosidetti "UFO fascisti".

Circa un'anno fa, andai a parlare ad un prete, in una Chiesa non molto lontana dal mio paese, sicché documentandomi con alcune persone del posto, mi riferirono di strane segnalazioni durante la seconda guerra mondiale, mi convinsi ad andare a controllare, anche perchè l'interesse in quel periodo era focalizzato proprio riguardo gli avvistamenti UFO durante la WWII. E bene, Don.Loreto, questo è il suo nome, mi riferì che nella sua Chiesa, durante appunto la guerra, furono molti i preti, e suoi amici ad aver avvistato questi "piatti volanti", confermando che alcuni volavano vicino a caccia militari, mi disse che tuttavia lui non vide mai nulla. Fin quì niente di così nuovo, del resto i Foo Fighters né erano già una bella brova, ma stupì di sentire la sua seconda affermazione riguardo una sorta di dispositivo, o un "coso" come ha detto lui, che riusciva a disattivare aerei e missili terra-aria. Molto probabilmente era un dispositivo che emettendo un raggio EMP (elettromagnetico) riusciva a disattivare tali armi e velivoli. Insomma da quelle parole, subito lo coniai appunto al "raggio della morte" di Marconi, che ancora oggi sembra essere solamente una leggenda della tecnologia. Attualmente invece penso che tale tecnologia sia esistita davvero, e la probabilità che sia stata presa dall'UFO atterrato nei pressi di Milano nel '33 è alta.

Alessandro
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