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SOGNO O SON DESTO?

Ultimo Aggiornamento: 09/06/2009 12:52
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09/06/2009 12:52

Una stimolante passeggiata lungo la labile linea di confine tra sogni e realtà...

di Giuseppe Garozzo

Con l'avvento della psicoanalisi i termini "mente conscia" e "mente inconscia " sono entrati nel linguaggio quotidiano. Molto spesso si è soliti parlare dei sogni sfruttando tali termini e infarcendoli con considerazioni personali piuttosto superficiali. Tutto questo perché, con buona pace della scienza ufficiale accademica, il mistero fa parte della nostra vita quotidiana: anzi è irrazionale sostenere che la nostra vita umana non presenti questi aspetti misteriosi.
Personalmente ritengo infatti che tutta una serie di fenomeni quali le allucinazioni visive e sonore, i sogni ad occhi chiusi, i sogni ad occhi aperti, le visioni ed altre fenomenologie simili facciano parte dell'aspetto misterioso della vita quotidiana. Naturalmente, l'accezione con cui adopero l'attributo "misterioso " è di tipo prettamente letterario e non intendo minimamente sostenere la tesi secondo la quale questi fenomeni sono incomprensibili o peggio ancora soprannaturali. Tuttavia non penso nemmeno che queste fenomenologie rientrino nel campo delle beffe o in quello delle patologie psichiatriche. Penso semplicemente che esse facciano parte della nostra umanità e pertanto una persona che, ad esempio, asserisce di avere visto un fantasma, non sia un malato mentale.
Io sostengo la tesi secondo la quale persone normalissime possono avere avuto delle strane visioni senza che questo comporti pesanti giudizi sul loro stato mentale.
In questo breve scritto esprimerò alcune mie riflessioni su certi tipi di allucinazioni, che non sarebbero però di facile comprensione se omettessi un necessario preambolo sui fenomeni onirici.
Lungi dal ritenere tale scritto una disamina completa sui processi onirici, esporrò senza grandi pretese un modo alquanto originale di interpretare tali processi.
Per cominciare, sono lieto di asserire che la tanto decantata medicina moderna non ha ancora capito in maniera completa a cosa serve il sogno. Nel seguito esplorerò la seguente ipotesi: i sogni sono la conseguenza di un qualche processo mentale biologicamente utile che ha un compito elevato, perfino vitale (e non è un semplice mezzo di escrezione mentale).
Conviene allora premettere qualche proprietà dei sogni al fine di poter confermare o falsificare l'ipotesi di sopra.
Proprietà 1: qualunque cosa crei i nostri sogni essa ha accesso a una quantità di materiale molto più grande di quello che la nostra mente conscia sembra raggiungere.
Proprietà 2: esiste in noi uno strumento creativo autonomo con una capacità di elaborare trame e scenari illimitata.
Nel prosieguo, chiamerò questo strumento autonomo (cioè inconscio) in maniera suggestiva "il regista dei sogni".
Alcune funzioni del sogno sono ovviamente note: infatti se state dormendo ed il vostro corpo ha sete, tale stimolo fisico viene elaborato dal regista che vi preparerà uno scenario con un copione mozzafiato, la cui scena finale potrà essere l'immersione in una piscina di limonata (cioè il sogno ha appagato un desiderio).
Proprietà 3: il regista del sogno elabora istantaneamente qualsiasi stimolo esterno e interno.
Se per esempio state dormendo e siete nel bel mezzo di un sogno che vi vede arsi dalla sete nel deserto del Kalahari, il semplice suono del solito rubinetto di casa che perde verrà inserito nel vostro sogno e oltre ad essere contestualizzato verrà notevolmente arricchito: in sintesi dopo tanto peregrinare nel deserto vi troverete di fronte alle cascate del Niagara, ma stavolta non in America bensì nel Kalahari.
Naturalmente, le proprietà 1, 2 e 3 sono ovvie e sembrerebbe di non vedervi alcuna connessione con le visioni e le allucinazioni. Tuttavia, per quanto scontate, le enunciate proprietà implicano che il regista dei sogni ha una conoscenza eccezionale della nostra mente, del nostro corpo e perfino dell'ambiente che ci circonda. Il regista dei sogni annota quel che ci accade in ogni istante del giorno; conserva il materiale accumulato, lo seleziona e durante la notte ci dà in visione quella parte che ritiene opportuna con le variazioni e gli abbellimenti più impensabili e, soprattutto, inserita in una ben precisa trama decisa da lui.
Ma uno strumento così autonomo e così potente può avere un ruolo secondario nella nostra esistenza (chiaramente fisica dato che l'esistenza metafisica non è provata)? Certamente no! Ma qual’é allora questo importantissimo ruolo? Conviene per ora indagare più a fondo.
Se, come abbiamo detto, il regista conosce tutto quello che ci succede internamente (sia a livello di pulsazioni biologiche che a livello di stati psicologici) ed esternamente, ne consegue che egli è la "persona" che meglio può stabilire cosa sia o non sia utile per noi. Ma se questo regista è così importante, perché non ha sede nella parte conscia della nostra mente?
Probabilmente per lo stesso motivo per cui è nella parte inconscia della mente che risiedono le più importanti funzioni vitali: il comando perenne che fa funzionare il cuore; il comando perenne che fa funzionare il fegato; il comando contingente che ci dice quando tossire, etc.
Possiamo affermare allora che proprio perché il nostro regista ha sede nella parte inconscia della mente il suo orario di lavoro è perennemente prolungato.
Proprietà 4: i sogni non sono tutti eguali.
Questa proprietà non è stata rubata al congresso delle comari. Per quanto banale sia la sua espressione, essa esprime un dato di fatto: alcuni sogni ci colpiscono in maniera particolare.
Supponiamo che il regista ci voglia comunicare qualcosa che noi non vogliamo ascoltare. Egli ci invierà il messaggio in forma talmente violenta (diremo che il sogno-film era veramente crudo, un vero e proprio pugno nello stomaco) che non potremo ignorarlo.
Per spiegare questo punto citerò una esperienza personale. Volevo presentarmi all'esame di meccanica razionale, tuttavia non avevo completato il programma e quel che avevo fatto non l'avevo sufficientemente approfondito.
Ebbene qualche giorno prima dell'appello sognai di sostenere l'esame ma l'esito fu così disastroso che venni persino insultato dalla commissione. L'indomani mattina al risveglio feci un'autocritica e capì che era più conveniente procrastinare la data dell’esame anche se questo comportava lo slittamento della sessione di laurea. Quindi in questo caso (secondo la mia interpretazione) il sogno non è nato per appagare un desiderio, bensì per fornire un'informazione importante (ovvero: ti sei preparato male).
Queste funzioni "straordinarie" del sogno sono straordinarie in quanto ne abbiamo bisogno di rado.
Vorrei ora sostenere un'ipotesi assai più ardua. Se il regista conosce tutto quello che ci succede e che ci è successo ed inoltre conosce il nostro stato fisico (e non ne esistono altri, dato che lo stato mentale è anche uno stato fisico) egli è in grado di prevedere in maniera accurata quello che potrebbe accaderci; egli può allora reputare opportuno metterci in allarme. Pertanto alcuni sogni particolarmente strani (ad esempio, i sogni ripetitivi, gli incubi ecc..) possono essere interpretati come film hard che hanno una funzione ben precisa: metterci in allarme perché sta accadendoci (o dovrà accadere) qualcosa che ci sta turbando notevolmente.
Per mettere meglio in luce quest'aspetto, ovvero del sogno come portatore di informazione utile che mette in allarme il soggetto, citerò un sogno mutuandolo da Freud.
"Un padre aveva vegliato per giorni e notti accanto al letto del figlio ammalato. Quando il bambino morì, egli andò nella stanza accanto per riposarsi, ma lasciò la porta aperta in modo da poter vedere dalla sua stanza da letto la stanza in cui era composto il corpo del bambino, circondato da alte candele. Era stato preso un vecchio che continuasse la veglia e che sedeva vicino al corpo mormorando preghiere. Dopo poche ore di sonno il padre sognò che suo figlio era accanto al suo letto, lo afferrava per un braccio e gli sussurrava in tono di rimprovero: "Papà, non vedi che brucio?". Si svegliò, notò un lampo di luce viva proveniente dalla stanza attigua, vi accorse e scoprì che il vecchio si era addormentato e che i drappi e un braccio del cadavere del figlio amato erano stati bruciati da una candela accesa che vi era caduta sopra."
Freud interpreta tale sogno come "realizzazione di un desiderio": il desiderio era chiaramente quello di vedere il proprio figlio ancora in vita. Ma a mio modestissimo parere tale interpretazione è insufficiente. Innanzitutto è evidente che per il padre l'informazione "il figlio sta bruciando" è di estrema importanza. Egli stava dormendo, a livello inconscio ha avuto tale notizia (si ricordi che il regista è sempre attento) e si poneva il problema di portarla alla sua coscienza affinché egli si svegliasse e potesse evitare ulteriori danni. Pertanto io sostengo la tesi secondo la quale il sogno è sorto per dire al padre "svegliati che tuo figlio sta bruciando". L'aspetto di appagamento di un dato desiderio è in questo caso irrilevante.
E' noto che quasi tutti i bambini hanno il loro compagno invisibile. Chiaramente essi non lo vedono ma ci giocano egualmente anche se, forse, sono consapevoli del fatto che non esiste. Perché questi bambini si creano il compagno di gioco invisibile? La risposta è banale: per alleviare la propria solitudine (ovvero per appagare un desidero). Il lettore si chiederà: cosa c'entrano i bambini, cosa c’entrano i sogni con le allucinazioni? Spero che al più presto tutto sarà chiaro.
Esistono casi di bambini che trovandosi da soli per strada ed al buio dichiarano ai propri genitori di essere stati accompagnati a casa da un certo vecchietto o da una certa vecchietta che diceva di conoscere sia mamma che papà. Questa persona anziana, dichiarano, ha un viso simpatico, ha conversato con loro, gli ha riferito il proprio nome, solo che arrivata sull'uscio di casa si è dileguata. Generalmente ne concludiamo che, poichè il bambino era impaurito, si trovava in uno stato mentale alterato che ha prodotto quella meravigliosa allucinazione (ovviamente per appagare un desiderio: quello di essere accompagnati a casa). Tentiamo invece di dare un’altra spiegazione.
Il bambino era molto spaventato, tale stato avrebbe potuto arrecargli seri danni (per esempio il bambino sarebbe potuto finire sotto un auto correndo verso casa), allora il nostro regista che tutto sa e che tiene a cuore le sorti del corpo in cui dimora, dato che egli ne fa parte, decide di fare uno strappo alla regola e dà in visione il film da lui prontamente realizzato in un orario per lui non convenzionale.
Pertanto concludiamo che il bambino in quello stato stava bene; era perfettamente sano; talmente sano che il regista è intervenuto prontamente ed efficacemente. Direi inoltre che dobbiamo elogiare il regista che ha processato i getti d'ombra, le modulazioni di voce, gli stimoli sensori del corpo del bambino che poteva avvertire la presenza del nonno artificiale, adattando il tutto alla fluida scenografia che andava mutando via via che il bambino si avvicinava a casa. Se invece il bambino non fosse stato sano il regista non avrebbe funzionato ed il povero pargoletto si sarebbe cacciato in guai ben più seri. E' chiaro tuttavia che non dobbiamo estremizzare questo esempio. Alcune allucinazioni possono in effetti essere causate da un guasto presente nel nostro cervello.
Altre apparizioni, ad esempio di fantasmi, potrebbero invece inquadrarsi nello schema interpretativo utilizzato per spiegare il sogno mutuato dal libro di Freud. Innanzitutto un dato interessante che vorrei sottolineare è che le apparizioni non sono inerenti solo a figure sconosciute o a persone morte: è frequente il caso di apparizioni di persone vive. Ad esempio vi ricordo che nell'antichità molte persone riferivano di avere visto la buonanima di Pitagora mentre era ancora in vita simultaneamente in posti diversi; in tempi recenti, molte persone hanno attrìbuito il dono della bilocazione a Padre Pio. Quindi o concludiamo che questi racconti sono un concentrato di bugie, oppure credendo alla buona fede di alcuni (ad esempio fra coloro che dichiarano di avere visto un doppio di Padre Pio vi sono persone con situazioni familiari pesanti e pertanto non penso che queste siano inclini a certi tipi di scherzi) possiamo concludere che tali visioni sono interpretabili mediante uno degli schemi interpretativi sopra illustrati.
Al fine di meglio corroborare l'ipotesi di allucinazione come intervento eccezionale del regista vorrei ricordare un caso clinico unico nel suo genere ma che ci permette di fare molte riflessioni: il caso di Ruth.
Ruth era una giovane signora di venticinque anni che, soffrendo di incubi ma soprattutto di allucinazioni, si rivolse allo psichiatra Morton Schatzman. Il soggetto principale delle sue allucinazioni era il padre che all'epoca era ancora in vita. Le allucinazioni erano così nitide che ella non poteva distinguere il padre reale dal suo "doppio". Tanto è vero che Schatzman per convincere Ruth della irrealtà della sua visione fece la seguente prova: chiese a Ruth di pregare il "padre" di accendere la luce (era sera); ella pertanto sosteneva che la luce era accesa (mentre in realtà non lo era, ovviamente).
Però quando il dottore le chiese di leggere un libro a voce alta, non si poteva spiegare come nonostante la stanza fosse illuminata ella non riuscisse (ovviamente) a leggere il libro. Alla fine il medico scoprì che il padre all'età di dieci anni l'aveva aggredita sessualmente e che prima gli incubi e poi le nitide visioni del padre altro non erano che un chiaro messaggio da parte della sua mente inconscia (il regista): chiedi aiuto ad uno specialista, perché anche se l’hai rimosso, tu sei ancora turbata da quell'aggressione.
Preso coscienza del suo problema, Ruth, con l'aiuto di Schatzman, ritrovò la serenità e non ebbe più allucinazioni involontarie, anche se acquisì la facoltà di creare visioni volontarie. Questo caso è interessante perché, al pari del caso del vecchietto scorta pargoli, mette in luce come l'allucinazione ossessiva del padre non era un sintomo patologico, bensì era il frutto del perfetto funzionamento del regista che non essendo riuscito con gli incubi ad invitare la sua "metà" a chiedere aiuto ad uno specialista, capì che doveva passare alle maniere forti: per più volte al giorno le avrebbe fatto prendere visione del il film 'Tuo padre è il vero problema'.
Le riflessioni fin qui svolte ci inducono a sostenere le seguenti ipotesi:

- l'appagamento di un desiderio non è la sola spiegazione plausibile di un sogno;
- un sogno ha a volte un fine ben preciso: fornire una data informazione al soggetto per eventualmente porlo in allarme;
- alcune allucinazioni possono essere interpretate come sogni in "edizione straordinaria".
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