www.tifeoweb.it/index.php?option=com_content&view=article&id=756:fantasmi-in-corsia&catid=44:cronaca&I...
Fantasmi in corsia
Ancora poche settimane e dell’ospedale Tomaselli di Catania non rimarrà che il ricordo. I reparti, uno alla volta sono stati dismessi e trasferiti in altre strutture ospedaliere, in attesa della chiusura definitiva di una struttura che presto non esisterà più.
I corridoi sono silenziosi, sbarrati da catenacci e pieni solo di polvere, i passi rimbombano nella tromba delle scale luminosa e popolata solo di pochissimi dipendenti in attesa dell’ultimo trasferimento.
Ma dire che qui non è rimasto più nessuno forse non è del tutto esatto, perché c’è chi giura di avere visto i fantasmi proprio dietro le finestre del secondo piano della struttura centrale di questo nosocomio che si affaccia a guardare il mare catanese.
Donne vissute almeno un secolo in sala d’aspetto con i loro fazzoletti neri in testa, soldati tedeschi in uniforme, perché lì dove oggi c’è l’Ospedale pare ci fosse una caserma. Sono solo alcune delle entità che, secondo chi ha lavorato al Tomaselli, sarebbero diventate inquilini fissi dell’ospedale.
Laura Belloni è un’ostetrica che, per anni, ha lavorato nel reparto di ostetricia e ginecologia. Lei non ha dubbi i fantasmi esistono e, in più occasioni ne ha avuto la prova: “Quando facevo il turno di notte si sentivano rumori, per carità niente catene, ma quando intorno tutto era in silenzio sentivo netto il rumore di un treno che corre sulle rotaie”. Eppure di strade ferrate nelle vicinanze dell’ospedale non ce ne sono. Pare però che questo rumore annunciasse la presenza di un fantasma in particolare.
Lei si chiamava suor Annina ed era una monaca ospedaliera che per diversi anni si era occupata delle donne e dei bambini ricoverati in quelle corsie d’ospedale. “Dopo avere sentito il rumore delle rotaie mi è capitato di vederla più volte in lontananza vagare per i corridoi. Da viva accudiva i pazienti e da fantasma
mi ha sempre dato la sensazione di volere continuare con il suo lavoro”. Laura Belloni, non è l’unica ad avere visto il fantasma della suora alta, magra, in vestito bianco e berretto, altri infermieri giurano di avere visto dame vissute almeno un secolo fa, sedute in sala d’attesa, per un consulto. Le donne sarebbero sempre sparite repentinamente nel tentativo di avvicinamento di qualcuno.
Niente lenzuoli bianchi dunque, nè figure ectoplasmatiche e vanesie, niente attraversamenti di muri, ma solo presenze che, per qualche motivo, sono rimaste legate alle mura dell’ospedale.
I fantasmi dell’ospedale non sono cattivi tiene a precisare la Belloni che aggiunge: “Certo un po’ di timore lo avevamo, tanto che di notte dormivamo con le porte aperte e chiedevamo ai più giovani di fare la guardia per avvertirci in caso di rumori sospetti”.
Tra i fantasmi che popolerebbero il Tomaselli ci sarebbe anche quello di una ex infermiera. La donna spesso lavorava in sala operatoria e si occupava della sterilizzazione degli strumenti. “A molti è capitato di vederla – ha aggiunto la Belloni – camminare per i corridoi con una sigaretta in bocca, proprio come da viva”.
Per chi ha lavorato nel reparto dunque pochi dubbi sull’esistenza dei fantasmi che, avrebbero fatto anche una piccola rivoluzione, quando alla porta di ingresso del reparto di ostetricia e ginecologia, qualche settimana fa, è stato messo il catenaccio. Si sarebbero stretti attorno al medico responsabile in un ultimo abbraccio, forse per non essere dimenticati.
Mariangela Di Stefano